Scuola Primaria "Rodari" c/o "E.S.Verjus" - Viale Paganini, 21 - 28047 OLEGGIO (NO)

 

GIOCARE CON L'ARTE E LA CERAMICA

 

 

® INCONTRIAMO L'ARGILLA

Il primo incontro è di pura esplorazione del materiale " argilla" .
Lo annusiamo. Che odore ha? Sa di marcio.
A cosa fa pensare? .Alla terra, al fango
Infatti si trova nella terra, mescolata ad altri tipi di terra e di roccia tritata fine.ad Oleggio ce n'è tanta.anche nei nostri orti, ma questa è stata ripulita e confezionata nella plastica.
La ascoltiamo: sssst, silenzio, nessun rumore.
Lo tocchiamo ad occhi chiusi: è fredda, liscia, morbida, ma anche "dura". sentiamo la sua forza, la sua cedevolezza. è umida! Infiliamo i polpastrelli, dito per dito poi la pizzichiamo tutta, ci scateniamo con i pugni, la dividiamo in tante parti, poi ricostruiamo l'intero: in quanti modi possiamo incontrare questo materiale, da quanti punti di vista possiamo interagire con lei, con quali azioni e quali conseguenze ?

® L' IMPRONTA

Questa tecnica consiste nel produrre su una superficie di argilla impronte ottenute con la pressione di materiali diversi: un bottone, un frutto, un fiore secco, un rametto, una foglia, una reticella, un chiodo, un tappo a vite, una vite, un piccolo giocattolo, listelli a sezioni diverse e altre cose che lasciano impronte diverse che il bambino può scoprire. Queste impronte saranno diverse anche se sono prodotte con lo stesso oggetto se cambia la pressione : calcando viene molto profonda, calcando poco viene appena visibile.

® LA TRACCIA

Le tracce si ottengono da qualunque oggetto: un chiodo, una forchetta, una spazzola metallica, ecc. strisciato sulla piastrella tenera con una certa pressione. Le tracce dunque sono diverse dalle impronte, perché le impronte sono statiche e le tracce dinamiche

® LA TEXTURE

Mentre nelle impronte e nelle tracce veniva interessata solo una parte della superficie di argilla, le texture coprono in modo uniforme tutta la superficie, come i pori della pelle, come le scaglie del pesce, come la sabbia che forma la spiaggia, come l'erba che forma il prato, senza che ci sia una immagine dominante.
Un modo di produrre texture è quello di "stampare" ricami, reticolati ed altri oggetti affini.

 

® LA SFOGLIA

Si prende un pugno di argilla, si fa un grosso salame, poi lo si avvolge a spirale e quindi si forma una palla.
Si schiaccia la palla sul tavolo con il palmo della mano e poi ancora di più con un piccolo mattarello così da ridurla alla dimensione e allo spessore voluti.
Di solito la sfoglia ci serve per fare delle prove per poi scegliere i segni più interessanti con cui decorare le piastrelle. A differenza da quest'ultima la sfoglia è "uno spazio aperto" , non delimitato.

® LA PIASTRELLA

La piastrella è una lastra di forma ben definita, che si ottiene attraverso un processo di aggiunta di materiale, all'interno di un telaio di legno.
Ne abbiamo creato diverse utilizzando almeno due modi:
- schiacciando piccole quantità d'argilla premendole con forza le une vicino alle altre fino a riempire tutto lo spazio della piastrella e lisciando poi la superficie in modo uniforme ed usando poi per la decorazione la parte più liscia
- riempire il telaio di colombini, premendoli bene con forza fino a riempire tutto lo spazio della piastrella e poi passando il mattarello su tutta la superficie.

La piastrella è una base sulla quale si può lavorare attraverso tecniche di bassorilievo, impronta, traccia, texture, incisione, policromia

® L'INCISIONE

Per incidere l'argilla è sufficiente un oggetto dotato di punta e comporta sia una pressione sull'argilla che una parziale asportazione: i riccioli che si formano possono essere lasciati quali effetti decorativi, eliminati oppure lisciati con la punta delle dita bagnate.

® GLI STAMPI

Un vero classico della manipolazione dell'argilla è la formina. Essa si ottiene preparando la lastra dello spessore desiderato e tagliando con uno stampo apposito, una parte di essa.
Possono essere considerati stampi anche i piccoli contenitori di plastica come quelli in cui si vendono la ricotta o il mascarpone.
Foderando l'interno con l'argilla, aggiungendo piccole quantità ben schiacciate contro le pareti, si ottengono vasetti che poi si potranno decorare.
Sembra una tecnica facile, ma non lo è perché è molto facile inglobare piccole quantità d'aria che in cottura provocano la rottura del pezzo .


® IL COLOMBINO

Questa è una tecnica molto antica ma è anche una forma che spesso i bambini producono spontaneamente: si tratta di fare un cilindro di argilla, un "salsicciotto" che ha il nome tecnico di lucignolo o colombino. Con questa forma si possono fare costruzioni tridimensionali, come piccole sculture in chiave ludica o vasetti (che richiedono una maggiore abilità di manipolazione) oppure lastre decorate, anche con argille di colori diversi.

L'uso del colombino introduce un nuovo elemento"tecnico": "la barbottina" ovvero una crema ottenuta dall'argilla essiccata che funge da collante fra due parti e che viene stesa a pennello sulle superfici graffiate che verranno incollate.

 

® IL BASSORILIEVO

Il bassorilievo su lastra si può ottenere per aggiunta o per sottrazione di argilla.

La tecnica "per aggiunta" prevede che i bambini preparino il disegno di quanto vogliono rappresentare;, su fogli diversi, ricalcheranno il disegno delle varie parti che lo compongono.

Quindi prepareranno con l'argilla una lastra per lo sfondo ed una lastra ulteriore per ritagliare le diverse parti che, applicate allo sfondo con la barbottina, ricostruiranno il disegno originale.
Infine il bassorilievo potrà essere colorato con engobio e con incisioni.

 

 

 

Scuola primaria
"Verjus" - Oleggio (NO)
Aggiornamento: 17-01-2012